10 nov 2015

Lasciati spettinare dall’arrosticino

  
categories: 

L’Abruzzo è una regione ricca di tesori preziosi nella sua storia e nella sua natura.
Ogni angolo è uno scenario intatto nella sua forza del tempo.

Quando si parla di cibo associato alle terre abruzzesi sorge spontaneo esclamare: “ah li rrustell!” chiamati anche rustelle, arrustelle o semplicemente arrosticini. Una prelibatezza nostrana che ha conquistato e fatto innamorare tutta l’Italia.
La tradizione vuole che siano spiedini di carne di pecora ma oggi ne esistono altre varianti quali di fegato, carne ovina e di pollo.
La preparazione consiste nel tagliare la carne in tocchetti di dimensioni molto ridotte ed infilarla in spiedini (in alcune zone detti “li cippe”). Gli arrosticini sono poi cotti alla brace, normalmente utilizzando un braciere dalla caratteristica forma allungata a canalina definito, in base al dialetto della zona, “u fucon”, “fornacella” o “furnacella”. Badate bene, diffidate delle imitazioni.
Salati e mangiati caldissimi, accompagnati da bruschette, pane casereccio tostato con buon olio extra vergine d’oliva (pane ‘onde) ed ovviamente vino rosso della casa con gassosa o un buon Montepulciano d’Abruzzo e sono a dir poco fantastici.



A Pescara, nonostante essere una città di mare, potete trovare buonissimi rustell in un posticino diventato cult, il Signore delle Pecore, mai nome fu più indicato!
Un laboratorio artigianale ed un ristorante nel centro città indicato anche per spedizioni e consegne  a domicilio ordinate direttamente e comodamente online. Vi lascio con un loro video:


E se l’appetito vien mangiando, andrete via dall’Abruzzo con qualche chilo in più ma certamente spettinati e con il palato in estesi per piatti tradizionali, ricchi e gustosi: le virtù, scrippelle in brodo, cannelloni, pasta alla pecorara, timballo, agnello cac’ e ove, pecora alla calcara e per concludere in bellezza con parrozzo, cagionetti e mostaccioli. 
Se volete divertirvi vi consiglio di guardare la puntata di “unti e bisunti” il programma del particolare chef Rubio dedicata a questa incredibile terra:


Ma tranquilli, non vi lascio con l’acquolina in bocca, né con i capelli in ordine, continuando a parlare di Pescara devo obbligatoriamente spostarmi dalla montagna per scendere a valle arrivando, come tappa obbligatoria, sul trabocco ovvero “lu travoc”, una palafitta sul mare, un panorama unico che ha ispirato poeti e artisti.
Anticamente utilizzato dai pescatori ed amanti del mare che si avvicendavano per riportare la conquista del giorno e per poi riporvi tutti i propri arnesi. Oggi alcuni sono stati presi in gestione, lasciando intatta la struttura originaria, per far sorgere un ristorante in modo tale che tutti possano assaporare l’emozione di mangiare pesce fresco, cucinato in maniera molto semplice direttamente dal pescatore ed il tutto gustato letteralmente sul mare. Proprio il caso di dire Km 0 ma sapore infinito!! 
Ve ne proporrei due tra i più famosi del litorale: Trabocco Punta Cavalluccio e Trabocco Valle Grotte.



Ubicazione: Pescara PE, Italia