Prima di
partire per un viaggio bisogna aver chiara la meta.
Probabilmente
questa massima andrà bene per chi davanti allo specchio passa ore a pettinarsi
con lacca e gel in quantità industriale, per chi ha bisogno di pianificare ogni
singolo spostamento e ogni dettaglio sulla mappa. A noi questo viaggio non
piace, lo preferiamo un po’ più scombinato nella forma e nella sostanza. Cominciamo
a svuotare la mente e a tracciare una direzione fatta di istinto, lo stesso che
lungo la strada ci fa godere il percorso senza pensare al traguardo. Viaggiare
significa essere la “pelle” della strada che si sta percorrendo, con una
valigia fatta di curiosità e cuore. Dobbiamo sentire il vento del viaggio,
assaporando un cibo fatto di esperienze nuove e posti veri, un po’ nascosti
magari ma comunque pieni di quella imprevedibilità e fuori dagli schemi. Siamo viaggiatori
solo se riusciamo a identificarci con il singolo momento vissuto lungo il
tragitto. Prima della destinazione dobbiam riscoprire tutto ciò che ancora non sappiamo
di noi. Il viaggio è questo: riscoperta. Il vero luogo da esplorare è il nostro
spirito libero, quello che non bada al look dei capelli ma ci spettina la vita
con emozione e ritmo.
Prima di
partire per un viaggio non pensiamo al “dove” ma al “chi” che abbiamo bisogno
di riscoprire per non avere né andata né ritorno ma semplicemente un nuovo
pezzo di mondo che ci attraversa dentro.
